
Come l’immigrazione può supportare l’inverno demografico
Gli immigrati, essendo più giovani e attivi economicamente, contribuiscono alla sostenibilità delle finanze pubbliche, aumentando le entrate statali e riducendo l’impatto sulle spese assistenziali e previdenziali.

Gli immigrati tendono ad essere più giovani della popolazione nativa, influenzando così la struttura demografica del paese. Questo impatto si riflette sulle finanze pubbliche, poiché una popolazione giovane contribuisce maggiormente alle entrate statali e usufruisce meno delle spese assistenziali e previdenziali. In questo articolo andiamo ad esaminare le condizioni in cui questo effetto può essere positivo per l’intera popolazione, partendo dall’analisi del bilancio dello stato e successivamente approfondendo il ruolo dei flussi migratori.
Il bilancio dello Stato è la differenza tra entrate e uscite. Se le uscite superano le entrate, si ha un deficit; al contrario, un avanzo. La spesa pubblica include per esempio la spesa di gestione della Pubblica Amministrazione (stipendi dei dipendenti pubblici), la spesa assistenziale e di previdenza (welfare), ma anche la spesa per beni e servizi e per trasferimenti finalizzati proprio al perseguimento dei fini pubblici. Le entrate derivano da tributi diretti e indiretti, oltre ai contributi sociali versati da lavoratori e aziende per pensioni e assistenza.
Le voci di spesa assistenziale e previdenziale garantiscono servizi essenziali come sanità, istruzione e pensioni o altri servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione come i trasporti pubblici. In Italia, la spesa per pensioni è predominante della spesa in welfare, seguita da sanità e istruzione. Il sistema pensionistico italiano è a ripartizione (pay-as-you-go) e si basa sui contributi dei lavoratori attivi sul mercato del lavoro per finanziare le pensioni correnti. Se il numero di lavoratori diminuisce perché sempre meno giovani entrano nel mercato del lavoro, il numero di individui in grado di pagare le pensioni diminuisce, rendendo il sistema insostenibile.
La sostenibilità delle finanze pubbliche dipende dai fattori demografici e dalla partecipazione al mercato del lavoro. Una popolazione giovane contribuisce maggiormente alle entrate dello Stato, pagando tributi e contributi previdenziali, mentre incide meno sulle spese assistenziali e previdenziali. In che modo? Lato della spesa, la quota di persone giovani a carico del sistema assistenziale e previdenziale è minore perché le pensioni e la sanità sono spese pubbliche di cui usufruiscono proporzionalmente di più le persone anziane. Lato delle entrate, una partecipazione più attiva al mercato del lavoro aumenta il reddito del paese aumentando il gettito dello stato attraverso il pagamento dei tributi diretti, il pagamento dei tributi indiretti per consumi maggiori e i contributi previdenziali. Il progressivo invecchiamento demografico rischia di rendere il sistema pensionistico meno sostenibile, con un aumento del rapporto tra pensionati e lavoratori, come stimato dall’OCSE per il 2050.
E quindi arriviamo al punto di questo articolo…
Gli immigrati, essendo generalmente più giovani, modificano la struttura demografica del paese, contribuendo alla sostenibilità delle finanze pubbliche. Rendono la nostra popolazione in media più giovane! L’Italia sta invecchiando rapidamente a causa del calo della fertilità e anche dell’aumento dell’emigrazione di giovani. Gli immigrati tendono a usufruire meno della spesa assistenziale e previdenziale, ma contribuiscono maggiormente alle entrate statali, aumentando il monte contributi per le pensioni. Inoltre, la loro attività economica favorisce la crescita, incidendo positivamente sul PIL e sulla creazione di imprese. Stime recenti dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, un’unità delle Nazioni Unite che si occupa proprio di immigrazione, mostrano come la popolazione immigrata abbia contribuito alla creazione di quasi il 10% del Pil in Italia (IOM, 2017). La presenza di immigrati contribuisce all’aumento della ricchezza dell’economia, da un lato attraverso il lavoro dipendente, dall’altro attraverso la creazione di attività imprenditoriali. In Italia, le imprese gestite da immigrati rappresentano circa il 9% del totale delle imprese individuali.
Gli immigrati, dal punto di vista teorico, possono favorire la sostenibilità delle finanze pubbliche. Il dibattito si concentra sulla loro capacità di contribuire più di quanto usufruiscano del welfare. Per rispondere a questa questione, è comunque necessaria un’analisi costi-benefici, valutando tasse pagate e utilizzo dei servizi pubblici. La ricerca suggerisce che, grazie alla modifica della composizione della spesa pubblica, gli immigrati tendano a ridurre i costi del welfare e a migliorare i bilanci statali. Ma questo verrà affrontato nei prossimi articoli.
Bottom line
- Gli immigrati, essendo mediamente più giovani, influenzano la struttura demografica del paese e contribuiscono alla sostenibilità delle finanze pubbliche.
- Il bilancio dello Stato dipende dalla differenza tra entrate (tasse e contributi) e uscite (spesa pubblica, welfare e pensioni).
- Una popolazione giovane paga più tributi e usufruisce meno dei servizi assistenziali e previdenziali, migliorando l’equilibrio finanziario dello Stato.
- Gli immigrati favoriscono la crescita economica e la sostenibilità del welfare.
Referenze
International Organization for Migration, 2017, Migrants’ contributions to Italy’s welfare, IOM Italy Briefing, Issue No.2, October 2017, url: https://italy.iom.int/sites/g/files/tmzbdl1096/files/IOM_Italy_Briefing_02_Oct2017_Migrants%27%20contributions.pdf

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